La situazione

Ormai è chiaro che gli investimenti pubblicitari sui canali tradizionali sono al collasso, com’è altrettanto palese che le aziende che investono in comunicazione stanno spostando i loro budget sul web. I dati nielsen parlano chiaro: il comparto web è l’unico in forte crescita, mentre stampa, radio e Tv stanno soccombendo.

Questa scelta, che fino a qualche anno fa sembrava dettata semplicemente dalla possibilità di comunicare a budget ridotti rispetto alla comunicazione tradizionale, oggi sembra prendere piede per motivazioni più ideologiche.

infografica investimenti 2010-2011 in pubblicità

Se avete letto Arsenali digitali per Imprenditori coraggiosi, avrete sicuramente avuto modo di riflettere sulle scelte relative ad una comunicazione più “sociale” e meno invasiva della pubblicità tradizionale, scoprendo un nuovo modo di comunicare nel rapporto azienda-consumatore. Quello che per molti art director di agenzie tradizionali era solo “una bolla di sapone”, un fenomeno passeggero, una “cosa da ragazzini”, ovvero il cosidetto Web 2.0 (che io ho sempre preferito chiamare “Web sociale”), ha tradito le loro aspettative e si sta confermando come il nuovo mezzo di comunicazione di massa.

La crescita esponenziale di social network e community (si prevede che Facebook quest’anno giungerà al traguardo del primo miliardo di iscritti), l’aumento costante e consistente del tempo di permanenza sul web delle persone, che va a discapito delle ore passate davanti alla tv, l’arrivo sui maggiori social in massa di aziende e vip, è la chiara dimostrazione che Agenzie come Creativi Digitali hanno avuto una lungimiranza che molti “Guru” della creatività non hanno saputo, o voluto, cogliere.

Potrei portare ad esempio svariate ricerche di mercato e statistiche per avvalorare le nostre convinzioni, ma non voglio soffermarmi su dati statistici quanto sull’aspetto più “umano” e “sociale” di questo fenomeno.

Sempre più frequentemente le Aziende si affidano alla rete per investire in pubblicità web.

La svolta al social web

Il mio libro è rivolto ad imprenditori “coraggiosi” perché, oltre al fatto che oggi, in Italia, essere un imprenditore significa senz’altro essere coraggioso (…), bisogna essere coraggiosi per affrontare un cambiamento epocale nel rapporto azienda-consumatore. Molto più facile un tempo, quando la comunicazione avveniva in senso mono direzionale (l’azienda parla, io ascolto): nessuna critica, nessuna “recensione” a portata di click, nessun feedback se non quello del trend di vendita, che poteva essere aleatorio e causato  da molteplici e differenti fattori. Quando l’unico sistema di comunicazione che il consumatore aveva era un numero verde o un indirizzo di una casella postale, tutto era più gestibile, ed anche le aziende con prodotti scadenti o truffaldini potevano fare strada indisturbate. Oggi non funziona più così. Oggi bisogna in primis credere nel lavoro che si fa, nel prodotto che si propone. Qualcuno di voi penserà che questa affermazione è scontata, ma vi assicuro che non lo è.

Il vero imprenditore, quello che tiene alla sua azienda come ad una figlia, che considera i suoi dipendenti un elemento fondamentale della sua “impresa” e non semplici numeri su un tabulato, quello che suda e lotta ogni giorno per portare aventi il suo progetto, non ha nulla da temere nel web e, al contrario, può trovare dei forti alleati anche tra i propri consumatori. Vorrei condividere con voi delle semplici, ma efficaci, “regole” per poter entrare nel mondo della comunicazione web sociale con la vostra azienda, evitando spiacevoli “scivoloni”:

  • Ascoltate: state arrivando come ospiti ad un evento non organizzato da voi, prima di tuffarvi in mezzo alla sala e cominciare un comizio ascoltate che è lì già da un po’, non potrà che farvi bene
  • Imparate: ogni giorno professionisti della comunicazione imparano qualcosa di nuovo sulle leve e sulle metriche che si sviluppano sul web, perchè voi non dovreste farlo?
  • Aprite la mente: a volte una critica sul vostro prodotto può nascondere un consiglio su come perfezionarlo. Ricordate sempre che i vosti clienti sono i migliori tester che possiate avere a disposizione
  • Siate onesti: riconoscere un errore è spesso più vantaggioso, in termini di immagine e di conseguenza economici, rispetto al volerlo negare
  • Emozionate: una delle leve primordiali della creatività è il fattore emozionale di un messaggio, essere freddi e troppo istituzionali non aiuterà la condivisione della vostra comunicazione
  • il “Fai da te” non è per tutti: non tutte le aziende hanno struttura, competenze o mentalità adatte all’approccio immediato con una realtà come il web odierno. In questo caso è meglio allearsi con dei professionisti della comunicazione che sapranno far emergere le vostre eccellenze e creare la vostra nicchia di mercato.

Il momento non potrebbe essere più propizio. Lo so, avete appena pensato: “Come, proprio ora che siamo in forte crisi?”, la rispostà è Sì. Se volete conoscere le motivazioni di tale risposta, leggete Arsenali Digitali a pagina 7, è gratis, è per voi.

Un’ultima considerazione: il mercato oggi si muove in maniera incostante e minacciosa verso quelle aziende che non riescono ad immaginare cosa si nasconda dietro l’onda dello tsunami, e di certo provocherà, come ha già provocato, vittime tra chi cerca riparo sulla spiaggia (le fragili sicurezze di una comunicazione tradizionale, l’illusione che basti aspettare passivamente che la crisi passerà da sola). Dotatevi di una buona barca, guardate l’orizzonte e salpate, siate capaci di guardare al di là del momento e preparate il vostro equipaggio a solcare mari differenti, i primi ad arrivare nei nuovi porti saranno quelli che meglio potranno “ormeggiare”.

Buon vento a tutti.